MICHELE BUSCIOLANO, UN “OPERAIO” DELL’ARTE

 

Forse non tutti conoscono una famiglia di artisti lucani, potentini, che operarono, con risultati alterni, ma di sicuro interesse, tra la nostra città e Napoli: Antonio, Michele e Vincenzo Busciolano. Artisti poco noti, in realtà, dei quali non esisteva nessuna pubblicazione a parte quella di Paolo De Grazia, realizzata nel 1897. Con questo articolo inizieremo a parlarne, partendo dal meno noto, ossia Michele.

Michele Busciolano nacque il 28 febbraio 1825 a Potenza. Egli frequentò probabilmente per un certo periodo il Reale Istituto di Belle Arti insieme al fratello Antonio, ma in seguito a degli screzi sorti per motivi di gelosia tra i fratelli e non ottenendo i successi sperati, Michele fece ritorno a Potenza, dove, come sottolineava lo studioso Paolo De Grazia a inizio Novecento, fu «operaio e non artista del marmo». In effetti, il Busciolano si limitò a eseguire opere quasi solo a Potenza, tanto che non è possibile riscontrare una eventuale sua partecipazione alle Mostre Borboniche, mentre l’unica partecipazione documentata alla Società Promotrice di Belle Arti di Napoli è quella del 1862 con l’Immacolata, statua in marmo. Probabilmente, comunque, mantenne sempre dei contatti con la città di Napoli, visto che il figlio Vincenzo nacque a Napoli e nella sua partecipazione al concorso è indicato l’indirizzo dove egli risiedeva a Napoli, ossia Via Salita Stella, 47. Michele Busciolano morì l’8 ottobre del 1894.

Le opere realizzate da Michele furono soprattutto commissioni di tipo religioso: due sculture lignee, il “San Rocco” e il “San Vito” e una piccola lastra in marmo con San Rocco che si trova sul portale per la Chiesa di S. Rocco a Potenza.

Nel “San Rocco”, il santo è raffigurato in piedi con calzari e veste dorati; con la mano sinistra solleva la veste, mostrando la ferita sulla gamba, mentre con la destra regge un libro; di fianco si trova il cane con il pane in bocca. Nel 2011 è stato realizzato un restauro che ha interessato anche la ridoratura della veste e dei calzari.

Sempre in questa chiesa, come detto, Michele Busciolano scolpì un “San Vito”, che si trova a sinistra dell’ingresso su un alto baldacchino, firmato e datato. Il santo è rappresentato in piedi con lo sguardo rivolto al cielo. Indossa un gonnellino a pieghe e la corazza decorata con girali e il mantello rosso che ricade fino a terra. Firma e data sono riportate sul mantello in basso a destra.

La lastra in marmo, invece, è collocata sul portale della chiesa: il santo è rappresentato a figura intera – entro un arco-, in piedi e con la veste sollevata per mostrare la ferita sulla gamba. Nella mano destra regge il bastone, mentre a sinistra del santo è raffigurato il cane con il pane in bocca. Alla base della lastra compare l’iscrizione “San Rocco” mentre in alto “Michele Busciolano Scolpì per voto A.D. 1858”.

Realizzò, inoltre, probabilmente in collaborazione con il fratello Antonio, l’“Edicola di San Gerardo” a Potenza. Per quanto riguarda quest’opera, comunque, le notizie sono davvero molto esigue e difficoltosa ne risulta perciò l’attribuzione.

L’Edicola di San Gerardo, tradizionalmente ricordata dai cittadini potentini come il “Tempietto di San Gerardo”, fu realizzata su progetto attribuito a Giuseppe D’Errico, parlamentare lucano ed eseguita secondo una tradizionale fonte orale da Michele Busciolano, con una probabile collaborazione del fratello Antonio. La costruzione del tempietto avviene tra il 1861 e il 1866. L’Edicola sostituì una più antica struttura lignea – detta la “machina” -, avente la funzione di accogliere la statua in argento del Santo e costruita ogni anno durante il periodo di festività che ricorre il 29 e 30 maggio. Il manufatto pentastilo si presenta a pianta centrale a forma di mezzo ottagono, chiuso nella parte retrostante da un muro e decorato da una vetrata colorata, mentre il colonnato è rivolto verso Piazza Matteotti.

All’interno dell’Edicola è collocato un altare inquadrato da due semicolonne decorate con capitelli in cotto.

Sull’altare poggia la statua la cui base ottagonale nella parte frontale è decorata con lo stemma attribuito al Vescovo Gerardo della Porta che riproduce una torre merlata con al centro una porta.

Le cinque colonne scanalate poggiano su un basamento a gradoni i cui capitelli sono decorati secondo uno stile neoclassico con foglie di acanto e mascheroni. Esse svolgono, inoltre, la funzione di sorreggere l’architrave marmoreo che corre sui cinque lati e decorato da putti alati e rose stilizzate in rilievo. L’iscrizione a destra ricorda l’anno di costruzione dell’edicola. Nel 1878, Michele realizzò il Monumento funebre di Ferdinando Romano che si trova nel Cimitero Monumentale di Poggioreale a Napoli. Del 1881 è, invece, una nicchia sul portale esterno della chiesetta di S. Lucia a Potenza, dove è raffigurata la Santa di Siracusa, con cimasa e testina alata. La “Santa Lucia” è situata sul portale della chiesa di Santa Lucia, situata al di fuori delle antiche mura ed è inserita all’interno di un arco sormontato da un cherubino. La santa è rappresentata in piedi con i simboli del martirio, avvolta da un panneggio semplice, classicheggiante.

Nella parte in basso sono presenti delle iscrizioni che riportano il nome della santa, la firma e la data di realizzazione.

 

ANTONIO D’ANDRIA

(Nella foto – Il Tempietto di San Gerardo in Piazza Matteotti già Piazza del Sedile a Potenza)

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