L’ultimo percorso turistico potentino, il quinto, comincia da due importantissime aree archeologiche situate appena fuori la città a circa 10 km dal suo centro abitato. Prima di guidare il visitatore alle due aree archeologiche di Rossano di Vaglio e di Serra di Vaglio bisogna spendere, però, due parole per spiegare perché questi due importanti siti archeologici sono inseriti nei percorsi turistici di Potenza, visto che insistono nel territorio comunale del contiguo paese di Vaglio Basilicata. L’estrema vicinanza con Potenza è un criterio già in sé importante, ma non è quello decisivo. Quasi tutti gli studiosi di storia locale hanno ipotizzato o, addirittura, dato per certo che il nucleo originario pre-romano di Potenza fosse proprio a Serra di Vaglio. Importante sottolineare che in quella epoca remotissima, siamo al IV secolo a.C., l’odierna Vaglio di Basilicata non esisteva in quanto sorse intorno al 1200. Ma anche nell’ipotesi che Potenza non stesse nell’area di Serra di Vaglio e di Rossano, nondimeno, era tra le undici città-cantone della federazione lucana, quella, in ogni caso, più vicina al santuario federale dell’antico popolo lucano, che era, appunto, proprio quello di Rossano (ed il più vicino anche, va da sé, a Serra). Ma vi è un terzo motivo, che, è quello decisivo. Quando sia Serra che Rossano decaddero e furono abbandonati, il culto della Dea Mefite, che era il collante religioso degli antichi Lucani e di cui Rossano era il depositario, si trasferì a Potentia, dove, infatti, nell’attuale Piazzetta Martiri Lucani, in pieno centro storico, c’era un sito con un tempio dedicato alla dea. Quindi, tra Rossano/Serra e Potenza esiste, come minimo, un rapporto esclusivo e diretto di eredità storica, spirituale, religiosa e culturale, che autorizza ampiamente a dire che, pur situandosi Serra e Rossano amministrativamente nel comune confinante di Vaglio di Basilicata, le due aree archeologiche appartengono storicamente e culturalmente alla storia di Potenza. Il sito di Rossano di Vaglio è un’area sacra che presenta un santuario extraurbano dedicato alla dea Mefitis, con una piazza lastricata ed un altare; una delle testimonianze più importanti della lingua e del culto dei Lucani inserito in un contesto paesaggistico molto suggestivo ed in una cornice magica. Il sito di Serra di Vaglio è costituito da un impianto urbano risalente al VI-V secolo a.C. con una cinta muraria lunga sette chilometri e con importanti ritrovamenti di tombe riempite di corredi molto ricchi. Interessante è la ricostruzione in elevato di un edificio antico di Serra, la cosiddetta casa dei pithoi. Tutto l’intervento è stato effettuato con le tecniche ed i materiali usati all’epoca, mentre al suo interno sono stati ricollocati gli elementi originali: una base di teca, i pithoi per la conservazione di derrate alimentari, i pesi in terracotta di un telaio dalla struttura deperibile. Inoltre, è possibile un’ampia lettura delle fasi precedenti: al di sotto del battuto pavimentale sono visibili le sepolture di età arcaica, inserite nei resti di capanne dell’età del Ferro. Per vedere le altre attrazioni potentine fuori dal centro abitato e fuori dai confini amministrativi del Comune, da Serra di Vaglio occorre spostarsi di circa quindici km. e posizionarsi sulla strada che va a Rifreddo. Salendo per Rifreddo, ma ancora nei confini del Comune di Potenza, in una proprietà privata, si trovano le cascatelle, che costituiscono una oasi dall’aria magica. Quattro cascatelle alimentate dalle acque del fiume Basento, chiuse nel bosco, di cui la terza, la più bella, che si chiama Sassolino. Si prosegue per la frazione di Rifreddo, nel confinante Comune di Pignola, un’altra delle oasi verdi che circondano la città di Potenza, meta di rapide gite da parte dei potentini. A Rifreddo ci sono vari impianti sportivi ed un grande albergo nel bosco. A pochi km. da Potenza, collegata alla città da una strada diretta che si prende allo svincolo autostradale di Potenza Ovest, c’è quella che i potentini considerano come la pista di sci sotto casa; l’impianto per sport invernali di Sellata Pierfaone. Immersa nei boschi del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, dispone di una seggiovia biposto che porta in vetta al monte Pierfaone, a 1737 metri di altezza, di uno skilift e di un tapis roulant che servono ben quattro km. di piste da sci. Le piste sono quattro; una nera di 1300 metri, due rosse per complessivi 2100 metri ed una azzurra di 600 metri. Nell’area sciistica c’è un cottage alpino con ristorante e bar. Il percorso ‘Fuori porta’ e la visita a Potenza si concludono nell’Oasi Naturalistica del Pantano, anch’essa Comune di Pignola. Praticamente attaccata alla città di Potenza, l’Oasi ed il Lago hanno fatto parte per secoli del comune di Potenza ed alla sua nascita ha contribuito un gruppo di ecologisti di Potenza. La diversa profondità delle acque e la ricca copertura vegetale hanno reso l’Oasi WWF Pantano uno degli ambienti regionali a maggior diversità biotica. La Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Pantano di Pignola si trova in un Sito d’Importanza Comunitaria e in una Zona di Protezione Speciale. L’area si estende per circa 155 ettari a 750 m s.l.m. La diversa profondità delle acque, la presenza di prati mesofili a contatto con le aree coltivate ed i boschi circostanti, hanno contribuito all’instaurarsi di una copertura vegetale ricca e varia e ad un differenziamento di nicchie ecologiche, che hanno reso il lago uno degli ambienti regionali a maggiore diversità biotica. In particolare, nella Oasi sono presenti esemplari faunistici quali il Tarabusino, il Porciglione (Rallus acquaticus) e il Marangone minore, la Testuggine palustre, il Tritone Crestato e l’Alborella del Vulture. L’Oasi è ricca anche di piante rare.
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Oltre a scoprire una delle più riservate e misteriose cento città d’Italia, oltre ad apprezzare i suoi molti beni culturali, oltre a godere della straordinaria bellezza del suo paesaggio naturale e della non meno straordinaria concentrazione di aree verdi, paesaggistiche e naturalistiche, Potenza ha un altro forte motivo di richiamo turistico, che è la sua imparagonabile cucina; il suo rinomato marchio culinario. Basta digitare sui motori di ricerca il noto brand ‘alla potentina’ per capire l’importanza della cucina di Potenza. Pollo alla potentina, pasta alla potentina, strascinati, orecchiette alla potentina, baccalà alla potentina, strangolapreti alla potentina, ravioli alla potentina (ripieni di saporitissima ricotta fresca di qualità ineguagliabile), focaccia (‘rucc’l) alla potentina, fegatini alla potentina, parmigiana alla potentina, i peperoni croccanti (puparul crusk) e l’olio ottenuto dall’immersione dei peperoni, e, soprattutto, ‘ragù alla potentina’, uno dei tre più famosi e apprezzati ragù italiani, uno dei tre ragù tipici italiani, insieme a quello bolognese e napoletano. Tra un percorso turistico e l’altro, il turista potrà visitare uno dei cento ristoranti o locali della città e fare una salutare ed indimenticabile full immersion in questa cucina tipica. A Potenza non c’è solo una grande cucina tipica ed un famoso brand culinario, ma si mangia benissimo in ogni ristorante o trattoria. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Inoltre, a Potenza ogni anno, il 29 maggio, c’è una celebrazione nota ed importante (Premio italiano della Tradizione nonché candidata al riconoscimento Unesco per il patrimonio immateriale); la Storica Parata dei Turchi, che si ripete da 438 anni. Si incentra su una leggenda che narra come il Santo Patrono della Città, San Gerardo Della Porta da Piacenza, abbia aiutato col suo intervento soprannaturale i potentini a cacciare i Turchi (o i Mori o le armate musulmane) dalla città assediata. Il 29 maggio di ogni anno, anche col freddo più pungente (non infrequente a Potenza nemmeno a fine maggio, essendo Potenza una delle città più fredde d’Italia), dalle 800 alle 1400 comparse potentine in costumi d’epoca di tre diversi periodi storici (i popolani del 1100, quelli del 1500 ed i borghesi del 1800) sfilano per ore per le vie della città concludendo la Storica Parata davanti alla Cattedrale di San Gerardo. Venite a Potenza, dunque; un popolo civile ed educato, riservato ma anche, al tempo stesso, ospitale e caloroso, come pochi altri, vi aspetta.
Copyright POTENTIA REVIEW
(Collage quinto percorso) – 1) Il sito archeologico di Serra di Vaglio a pochissimi km. dal centro abitato di Potenza; 2) Il sito archeologico di Rossano di Vaglio (anch’esso vicinissimo al centro abitato di Potenza); 3) Una delle quattro cascatelle di Potenza; 4) Un’altra delle quattro cascatelle 5) Un’area verde intorno alla città; 6) Un piatto di ‘ravioli alla potentina’; 7) L’area naturalistica del Pantano; 8) Un piatto di orecchiette con ‘ragù alla potentina’; 9) Piste da sci a Sellata Pierfaone.