E’ la terza volta in due anni di vita della nostra rivista che ci occupiamo della ricezione turistica, cioè di come i turisti vedono Potenza. E’ incredibile d’altronde che ci siano persone che si pongono addirittura la domanda; ma ci sono veramente turisti a Potenza? Sì, ci sono, molto discreti e quasi invisibili ma ci sono davvero; vedono e giudicano Potenza. Inutile anche ripetere per l’ennesima volta che proprio dai corregionali Potenza viene considerato un posto senza niente da vedere e senza alcun richiamo turistico. E noi ripetiamo per l’ennesima volta che tutto questo schermo di idee deformate su Potenza è purtroppo il portato di una regione molto sottosviluppata culturalmente ed anche per nulla attenta ed informata. Infatti, nessuno dei basilicatesi che detestano Potenza sa che Potenza (comprendendo anche i comuni praticamente ‘attaccati’ di Tito e di Pignola le cui p.t. sono chiaramente finalizzate a permanenze durante la giornata a Potenza) conta su ben 100.000 presenze turistiche l’anno. Se togliamo il turismo estivo e balneare, che è un turismo stagionale indotto solo dal mare e non dal patrimonio culturale, Potenza viene dopo Matera. Ma se questi sono i contorni quantitativi del quadro turistico potentino, è ancora più importante ed interessante indagare (e noi lo facciamo ormai periodicamente; questo è, appunto, il terzo articolo di aggiornamento sulla questione che pubblichiamo da due anni) l’aspetto qualitativo,cioè il gradimento, o meno, di chi visita come turista la nostra città. Vediamo, quindi, per brevissimi flash cosa hanno detto i turisti che hanno visitato Potenza nell’ultimo periodo (dal settembre 2017 al maggio 2018). Angela, italiana (non specifica di quale regione, ma non lucana), su Booking il 4 sett. 2017 scrive di aver trascorso a Potenza un week end di relax e di cultura. Una esperienza che la sarà piaciuta sicuramente, visto che aggiunge che si tratta di una esperienza “da ripetere sicuramente”. E Giampaolo, un italiano pure di regione non specificata ma sicuramente non lucano anch’egli, scrive nel settembre 2017 di essere stato come turista a Potenza e di aver trascorso “davvero un soggiorno delizioso”, aggiungendo, poi, che spera “di ritornare presto in questa bella città”.
I turisti ci sono davvero e questa constatazione è già molto più importante di quel che si pensi nella sua scontata banalità. Ci sono ed è inutile aspettarli o fotografarli per strada. Basterebbe seguire il canale degli alberghi, dei B&B e dei ristoranti, sui quali i turisti si impegnano anche a scrivere recensioni (i portali internazionali di maggior uso sono Booking e Tripadvisor). La città comincia finalmente ad essere conosciuta secondo linee di marketing territoriale più recenti ed avvedute e così ci accorgiamo che un Anonimo turista italiano, sempre nel settembre 2017, ha ormai interiorizzato uno degli elementi identitari più tipici della città scrivendo che sta visitando quella che in Italia comincia ad essere nota come la “Città delle Cento Scale”. Ancora nel 2017 Potenza è visitata da Diego, turista italiano, che scrive; “Mi è piaciuta Potenza e la sincera cordialità dei potentini. Ottimi gli strascinati cacio e pepe con peperoni croccanti, prelibato il filetto all’aglianico (su cui consiglierei qualche foglia di salvia ndr). Eccezionale la colazione con panzerotto fritto. Raggiunto lavoro serenamente grazie all’impianto di scale mobili: impossibile non fermarsi qualche attimo innanzi la targa a terra rievocativa del disastro sismico 1980. La bellezza di questa città è segno della forza con cui i Potentini sono rinati dalle macerie”. Michelangelo, altro turista italiano, capita in un bellissimo B&B cittadino (di cui naturalmente non riportiamo il nome) e ci tiene a far sapere che trova la struttura che ha scelto «un angolo di relax in una città bellissima” (Michelangelo, Italia, ottobre 2016). A questo punto va fatta una parentesi. Non sappiamo il perché ma una volta si leggevano reportage assolutamente negativi su Potenza. Il vecchio (e costruito a tavolino da chi ben sappiamo) pregiudizio sulla bruttezza della città era predominante e scoraggiante. In tutta sincerità, la situazione anche da questo punto di vista è radicalmente cambiata. Non che sia proprio scomparso quel tipo di recensione, ma bisogna dire che ne abbiamo trovate veramente poche ed in ogni caso, subissate da recensioni assolutamente lusinghiere (come è giusto che sia e come lo è anche quella di Fortunato, turista proveniente da altre regioni italiane anch’egli: “Ho visitato Potenza, una bella cittadina. Ho usato le scale mobili più lunghe d’Europa”.(Fortunato, Italia 15 marzo 2017). Sindaco ed amministratori; facciamole funzionare bene queste bellissime ed uniche scale mobili e abbelliamole al loro interno perché gli italiani non sono abituati a camminare in una città verticale come lo siamo noi potentini sin dalla più tenera infanzia e se ben curate ed abbellite anche le scale mobili rappresentano una attrazione turistica. Una unicità identitaria. Una turista, Valentina, descrive Potenza come una cittadina accogliente ed elegante. Ed aggiunge: “Mi sono ripromessa di organizzare un viaggio più lungo che mi permetta di visitare la città con più calma, come anche il resto della Basilicata piena di luoghi da scoprire e vedere”. Valentina deve essere capitata in pieno inverno quando Potenza con la neve è capace di svelare un suo lato magico e così aggiunge che “Il panorama è bellissimo … specie questo periodo con la neve”. Anche questa turista è colpita dal centro (lo definisce ‘una chicca’) e dalle scale mobili più lunghe d’Europa. Gli stessi aspetti che hanno colpito Valentina replicano il loro effetto su un turista che arriva da Israele e che scrive: “Abbiamo ricevuto un’accoglienza cordiale e calorosa dai potentini. La mostra permanente nella scala mobile più lunga d’Europa è sicuramente da vedere!! Il centro storico è un piccolissimo gioiello, anche molto pulito”. E sono tre giudizi praticamente a fotocopia; centro e scale mobili. L’idea che affiora dopo aver letto molte di queste recensioni è che il turista medio rimane molto contento anche se vede poche cose. E qui, la lingua batte dove il dente duole. Anche per diretta esperienza fatta nella scorsa estate con un gruppo di turisti della Spezia, ai quali mi sono offerto casualmente e molto cordialmente di fare da guida turistica, era emersa più che una impressione di casualità. Voglio dire che mi ero subito accorto che questi nostri turisti molto spesso non sono assistiti da nessuno. Nei loro alberghi non sanno dirgli nulla di cosa vedere e del vero valore di ciò che dovrebbero vedere. Moltissime cose importanti per l’architettura del 1900 o per l’archeologia o per la pittura sono ancora totalmente ignorate dai turisti che visitano Potenza, e non certo per colpa loro. Un discorso lungo sul quale torneremo. Ma proseguiamo la carrellata di impressioni e giudizi tra i più freschi. Potenza diventa una sorpresa finanche per i nostri corregionali. Nicola M. di Rivello, paese della provincia vicino a Maratea, arriva a Potenza e visita il Museo Nazionale il 20 ottobre 2017 parlando di un bellissimo museo ubicato in una sede affascinante.
“L’ho appena visitato, è stata una bellissima esperienza. Custodisce in maniera egregia reperti archeologici antichissimi della Basilicata, a partire dall’età arcaica fino all’età Romana. Le teche sono stracolme di oggetti ben conservati; le pareti delle sale sono ricche di informazioni storiche e di immagini relative ai ritrovamenti. Il palazzo che ospita il museo è molto antico – 15° secolo – ed è stato ristrutturato in maniera eccellente. Il personale è molto preparato e disponibile”. Un turista tedesco, MciHamburg da Amburgo, turista a Potenza il 26 luglio 2017, descrive anch’egli il centro storico come una ‘chicca’, ma è colpito soprattutto dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, forse il miglior esempio di Romanico in Basilicata. “Nel centro storico della Città di Potenza, questo gioiello antico che fa vivere l’emozione della preghiera e la spiritualità di un silenzio d’altri tempi”. Per Neal Hiram, che recensisce Potenza il 7 settembre 2017 la nostra città si impone soprattutto per il Ponte Musmeci (Musmeci Bridge) “Un ponte unico. È l’ingresso in città, opera che consegna la skyline di Potenza al visitatore che arriva dalla Basentana. Da qualche anno i potentini hanno capito l’importanza storico-artistica del ponte progettato da Musmeci, ma forse l’amministrazione che continua a tenere nel degrado tutto quello che lo circonda non riesce a vedere potenzialità in questa opera contemporanea di illuminata ingegneria”. Una curiosità. C’è un piccolo albergo, immerso nella bellissima e verdissima campagna potentina, che attrae gli americani. Tra le recensioni, tutte entusiasticamente positive sulla struttura alberghiera, abbiamo contato quelle di parecchi americani. Abbiamo scoperto anche nicchie particolari di turismo che apprezzano molto Potenza. Ad esempio, il turismo in compagnia dei cani. Sul sito dogalize.com troviamo questi giudizi: “Se ami la natura e desideri vedere spazi incontaminati insieme al tuo amico a quattro zampe, Potenza è la città ideale per andare alla scoperta di luoghi ancora ben conservati. Situata nel cuore della Basilicata, Potenza è il capoluogo di regione più alto di Italia ed è una città stupenda da scoprire sia durante l’inverno gelido che durante le calde sere d’estate rinfrescate dalla brezza leggera”. Ed ancora: “Potenza è ricca anche di parchi storici e più recenti, situati in centro o in periferia, dove poter condurre il tuo cane per giocare o per fare una passeggiata rilassante. Un esempio è il parco di Montereale, che possiede alcuni punti strategici da dove è possibile godere una vista panoramica stupenda su Potenza. Molto frequentato nella bella stagione è anche il parco Fluviale del Basento, dove è possibile fare salutari passeggiate con il peloso per rigenerarsi. Per trascorrere qualche giorno di vacanza in questa splendida città è possibile soggiornare in un alloggio dove è consentito l’ingresso ai cani: sono tante le strutture dog-friendly presenti a Potenza che offrono un servizio eccellente per gli animali e dispongono anche di aree relax dove possono rilassarsi e giocare tranquillamente”.(reportage del 10 settembre 2017). Ma il giudizio più bello e che mi ha colpito di più è, ancora una volta, quello di un/a piemontese. Ho già notato e fatto rilevare diverse volte questa sorprendente concordanza di giudizi lusinghieri che i piemontesi esprimono su Potenza. In un articolo sulla identità di Potenza (Potentia Review, novembre 2016) ho tentato una spiegazione di questa buona predisposizione piemontese verso Potenza e tale spiegazione trova l’ennesima conferma nelle impressioni di viaggio di Selena 70, della provincia di Torino, che, il 30 dic 2017, coglie il fascino malinconico e romantico nonché l’anima profonda della città e scrive: “Ho trovato molto bella la città e questa passeggiata di una domenica di dicembre piuttosto fredda ha avuto un fascino suggestivo ed incredibile. Vuota e solenne. Un bellissimo effetto”. Città austera, fredda e silenziosa, come quelle piemontesi. Un esempio di attrazione fra simili molto interessante culturalmente e molto istruttivo ai fini di un piano di marketing turistico potentino, un compito al quale, prima o poi, bisognerà dedicarsi con puntiglio scientifico.
PINO A. QUARTANA