I primi minuti con i quali Potenza ha vissuto l’anno che fra poche ore ci lasceremo alle spalle sono stati di grande entusiasmo, euforia e gioia. Momenti toccanti contrappuntati dalle non meno toccanti canzoni di Tony Hadley, ex leader degli Spandau Ballet nel corso di quello che è stato un vero e proprio suo concerto live all’interno del passato capodanno RAI. Che anno è stato 2017 per Potenza? Certo, chi si aspettava, credo pochissimi, un anno tutto entusiastico, non poteva che rimanere deluso. Ma non si vive di solo Capodanno e tantomeno di solo Capodanno RAI. Quale bilancio d’insieme si può cercare di trarre dal 2017 che va a chiudersi e quale devono essere gli obiettivi da porsi per l’imminente 2018?
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A dispetto del suo indimenticabile esordio della notte di Capodanno ed a dispetto del riflusso un po’ depresso conseguente alla euforia del Capodanno, il 2017 potentino non si chiude con un bilancio negativo. Nel 2017 si è ormai consolidata la nuova consapevolezza dei potentini sulla città e si è preso ancor più coscienza dei suoi tanti punti forti. Questa nuova consapevolezza e questa mutazione, lenta ma ormai decisa ed irreversibile, della rappresentazione che i potentini hanno della propria città, una cosa che ci sta molto a cuore e circa la quale riteniamo che questa rivista abbia dato e stia dando un apporto unico ed insostituibile, non sono affatto una meteora. Nel 2017 esse si sono consolidate, man mano che noi di ‘Potentia Review’ svelavamo la vera consistenza ed essenza della città. Per esempio, nel 2017 abbiamo lanciato l’idea per un 2019 potentino, tutto potentino. La ricorrenza del 900° anno dalla morte di San Gerardo, della fondazione del Potenza calcio e della morte di Ruggero Leoncavallo ci darebbero la possibilità di celebrare un 2019 che abbia veramente e finalmente a che fare con la cultura. Anche questa idea sta prendendo piede ma i primi tre mesi del 2018 devono essere determinanti per raggiungere lo scopo. Bisogna unirsi tra la varie associazioni in una sede istituzionale permanente. Qualcuno parla di una Fondazione per Potenza che sia anche il tavolo comune intorno al quale tutte queste energie della società civile potentina possano confrontarsi stabilmente per agire meglio a favore della città. Quindi, quello che era ritenuto per anni ed anni il punto debole di Potenza, la cultura, l’ambiente culturale, l’immagine culturale in senso vasto è sulla strada per migliorare sempre più. Ma il 2017 è stato un anno importantissimo anche un altro ambito della vita cittadina; lo sport e nella fattispecie concreta , il calcio. Anche questo era un settore tra i più depressi della società cittadina. Ebbene, anche qui sta accadendo da pochissimi mesi un fatto inaspettato e sorprendente; l’ormai moribondo Potenza calcio, alla soglia della sparizione definitiva, improvvisamente viene rilevato da un potentino e nel giro di pochi mesi dà vita ad un caso sportivo ma anche sociale che attira l’attenzione, pur trattandosi ancora di sola serie D, di grandi giornali nazionali. Anche in questo settore, molto importante socialmente, l’orgoglio potentino sopito da anni ed anni, si è risvegliato quando ormai sembrava che tutto stesse per naufragare definitivamente e se cultura e calcio riuscissero ad interagire in sinergia, allora l’effetto positivo per il morale e per l’autostima collettiva sarebbe ancor più potente. Purtroppo, è assente da questo processo positivo la politica, cioè proprio il sottosistema che per decenni è stato il punto forte della città. La politica langue a Potenza. Non si è fatta sentire quasi per niente in questo 2017 e con essa l’amministrazione della città, mai così incolore e spenta come adesso. Poche le notizie di rilievo, specie quelle positive, anche dal mondo della economia e della impresa. Non dimentichiamo che Potenza, come buona parte del Sud, ha una economia fragile che dipende moltissimo, troppo direi, dalla politica, dalla mano pubblica con tutte le distorsioni che questo quadro comporta. Comunque, il rafforzamento dello spirito pubblico cittadino mi pare non solo una cosa bellissima, ma anche una cosa ormai solida; difficilmente si potrà tornare indietro. Adesso, per completare il risveglio di Potenza serve una amministrazione, sicuramente una nuova amministrazione che sia all’altezza della situazione. Quali obiettivi la città deve porsi per il 2018? Del programma culturale Potenza 2019 ho già parlato. Il 2018 sarà anche l’anno in cui Potenza uscirà finalmente dal dissesto finanziario. Speriamo di vedere subito i frutti di questa migliorata condizione. Nel calcio sarebbe assolutamente determinante la promozione del Potenza calcio nella categoria superiore. Sono sicuro che da lì con questa nuova dirigenza si ripartirebbe verso nuove e ancor più esaltanti mete con tutto il corollario di ricadute positive; di tutti i tipi. In campo culturale, oltre a quanto già si sta facendo ed oltre a quanto già si è detto a proposito di questa voglia di un 2019 tutto potentino, ci sono altri obiettivi stimolanti da perseguire e alcune cose che si possono fare anche senza soldi. Citerò solo due azioni positive che potrebbero dare un’altra scossa benefica alla nostra città. La prima è quella di promuovere la candidatura della città al riconoscimento UNESCO sia per il Ponte Musmeci (Musmeci Bridge), sia per la Storica Parata dei Turchi. La seconda deve essere il riconoscimento di Potenza città d’arte ed il suo inserimento nello speciale elenco relativo ad una legge regionale: la 99/19. Potenza città d’arte è una cosa assolutamente normale, anzi, è una cosa assolutamente minima. In alcune regioni, nuovi comuni sono stati inseriti ed aggiunti nell’elenco delle città d’arte a livello regionale con una sola determina dirigenziale. E’ assolutamente vergognoso che lo stesso non sia già accaduto per quanto riguarda Potenza. Forse che politici regionali e dirigenti regionali della Cultura non hanno mai sentito parlare del patrimonio architettonico, artistico, archeologico, culturale di Potenza? Nessuno forse gli ha mai detto che in quella Potenza che loro stessi non fanno altro che boicottare dal punto di vista dei piani turistici c’è la più grande ed evoluta stratificazione storico- architettonica dell’intera regione, qualcosa che non esiste in nessuno degli altri 130 comuni della Basilicata? Se qualcuno di loro mi sta leggendo ora lo avrà saputo ed immagino proprio che sapendolo ci sarà rimasto male. Hanno bisogno di qualche lezione o di qualche ripetizione? In ogni caso, tanti auguri di Buon 2018, Potenza!
PINO A. QUARTANA
Nella foto – Largo Isabelli nel centro storico di Potenza