Con 200 mila preferenze la città di Genova ha vinto il primo posto del referendum online, seguita da Potenza e Trento, di Monopoly Italia, il gioco da tavolo più famoso al mondo, per l’edizione 2017. Il capoluogo ligure ha conquistato la posizione che nella versione classica del gioco appartiene al ‘Parco della Vittoria’ ovvero la casella-città più costosa in assoluto. E’ stata proprio la Liguria a raggiungere il miglior risultato con Albissola Marina che si è guadagnata la posizione di Vicolo Stretto conquistando così due caselle del tabellone. Genova vince il referendum, genovesi felicissimi (il quotidiano di Genova, Il Secolo XIX ha dedicato molti articoli a questo successo di Genova e di Albissola), e, leggendo diversi articoli apparsi sulla stampa del capoluogo ligure, la cosa ancor più sorprendente del fatto che Genova abbia vinto è l’enfasi data dalla città di Genova e dai suoi giornali (Il quotidiano ‘Il Secolo XIX’, l’edizione genovese di ‘Repubblica, ecc.) mica di Roccacannuccia, a questa vittoria. Sorprende perché Genova è una città carica di gloria e che non ha certo bisogno di un gioco, per quanto famoso, per cercare visibilità. Occorre tener conto anche del fatto che il referendum online ha coinvolto circa tre milioni di italiani, che hanno dovuto fare le loro scelte tra gli 8000 comuni italiani nonché tra i 20 capoluoghi di regione. Ma la vera, grande sorpresa di questo referendum 2017 per l’edizione italiana di Monopoly si chiama Potenza, arrivata al secondo posto con 100.000 voti online. Potenza era fino a poco prima che il referendum si chiudesse al primo posto, addirittura. Sappiamo bene ovviamente che il referendum ha per oggetto un gioco, ma si tratta, pur sempre, del gioco da tavolo più seguito in Italia ed all’estero e, poi, soprattutto, non si può non rilevare che in Basilicata per molto, molto meno si enfatizzano e si ‘pompano’ tante cose insignificanti, magari, col retropensiero, neanche tanto nascosto, di oscurare o disprezzare Potenza. Inoltre, vale la pena di sottolineare che non ci si sarebbe piazzati al secondo posto se una parte rilevante di quei 100.000 voti online non fosse arrivata dagli italiani, a parte ovviamente il contributo dei lucani. Noi di ‘Potentia Review’ auspichiamo ogni giorno che Potenza consideri se stessa, anche e prima di tutto, come una città che gioca su uno scacchiere italiano e nazionale e che non si senta di essere qualcosa solo in riferimento a questa regione. Di segnali che vanno nella direzione da noi auspicata ne stiamo vedendo diversi negli ultimi mesi e questo ennesimo, veramente lusinghiero, risultato li conferma.
POTENTIA REVIEW
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