Quel che è successo intorno al 20 luglio scorso è ormai ben noto a tutti. La Regione Basilicata, con Pittella personalmente in prima linea, rivedendo quelle che sembravano le linee guida della presenza RAI nella nostra regione, sostanziatasi lo scorso Capodanno con lo show dalla piazza Vittorio Veneto di Matera, ha deciso di distribuire lo spettacolo RAI di Capodanno su tutto il territorio regionale. Quindi, il prossimo Capodanno l’Italia vedrà il Capodanno dalla piazza Mario Pagano (Piazza Prefettura) di Potenza. Poi, sarà la volta di Maratea e di Venosa ed infine il ciclo si chiuderà alla fine del 2019 cioè alla chiusura dell’anno designato per la Capitale della Cultura. Si chiuderà a Matera dove l’anno scorso si è aperto. E’ altrettanto inutile ricordare il putiferio scatenatosi a Matera in virtù del ripensamento pittelliano. Qualcosa di difficilmente immaginabile e di difficilmente descrivibile. Ne parleremo in un articolo successivo. Invece di chiedere spiegazioni ufficiali a Pittella (magari attraverso il Comune di Matera), che sarebbero state interessanti anche per i non materani, i materani, o sicuramente una parte molto numerosa e rumorosa di essi, si sono lasciati andare, more solito, a tutta una serie di invettive ed insulti rivolti contro Potenza ed i potentini, come se lo ‘scippo’, così la maggior parte di essi ha definito la distribuzione sul territorio regionale del Capodanno RAI, fosse stato ordito direttamente dai cittadini potentini. Ovviamente si tratta di falsità. I potentini non solo non hanno fatto nulla di tutto ciò, ma non sapevano nulla di questa redistribuzione che li toccava. Lo hanno appreso da uno dei quotidiani locali così come lo hanno appreso gli altri abitanti di questa regione. Non lo hanno saputo prima perché non si sono mai dati da fare per avere il Capodanno RAI a Potenza. Semplicemente, non ci hanno neppure mai pensato. Né, a tutt’oggi, i potentini (ed anche i materani in questo caso) hanno avuto una spiegazione ufficiale da parte della Regione e di Pittella. Il governatore non ha parlato e non ha dato su questo punto alcuna spiegazione del cambio di programma. Noi possiamo solo, e non senza una abbondante dose di malizia, supporre quali siano stati i veri motivi di questo turnover. Si potrebbe, diciamo così, immaginare che Pittella in quanto politico egemone a livello regionale abbia voluto pensare anche alla sua zona elettorale ed abbia voluto inserire Maratea nella programmazione. Non avendo, forse, il coraggio di farlo direttamente, ha pensato bene di usare come grimaldello la chiave potentina per, poi, una volta rotta la consuetudine materana, portare il Capodanno RAI a Maratea senza far cadere su Maratea i fulmini materani, che, invece, come era facilmente prevedibile, si sono addensati solo su Potenza. Ovviamente, per cambiare il programma e per portare il Capodanno a Maratea, via Potenza, ci voleva qualche altra cosa, qualcosa di oggettivo e possiamo ben pensare che il governatore Pittella abbia trovato nel risveglio culturale (ma anche turistico) di Potenza, a cui questa rivista partecipa, un buon motivo. Lo ripetiamo; si tratta di voci e di nostre supposizioni. Niente di certo e assolutamente nulla di ufficiale. Pittella su questa questione finora non ha fornito alcuna spiegazione. Se non l’ha fornita ai materani, non l’ha fornita nemmeno ai potentini e, quindi, i potentini si sono limitati ad accogliere la notizia del Capodanno a Potenza senza porsi particolari problemi. Pittella vuole portarci il Capodanno 2017 a Potenza, si sono chiesti i potentini? Non sappiamo perché, ma se vuole così per noi va bene. Una certa pacata e distaccata soddisfazione quella dei potentini, che è motivata, più che dall’onore di accogliere un evento culturale, dal senso pragmatico dell’utilità (i potentini non sono nati ieri e non considerano, in effetti, il Capodanno RAI, un evento culturale, ma solo uno spot pubblicitario che potrà essere utile in una prospettiva a medio-lungo termine), e poi quasi null’altro. Non c’è stata traccia sui social network di festeggiamenti potentini, di euforia, di rivalsa e di cose del genere. I potentini hanno reagito alla notizia del Capodanno 2017 a Potenza con un invidiabile aplomb quasi british e, quindi, né a loro, né alla loro città si possono muovere critiche o peggio. Purtroppo, non è stato affatto così. Pur essendo soltanto la destinataria di decisioni prese in sede regionale, Potenza è stata fatta oggetto di offese e denigrazioni di tutti i tipi. Tra tutte queste ne abbiamo scelto soprattutto una (delle altre, come già detto, parleremo in successivi interventi). A Potenza non c’è nulla da vedere, non c’è turismo, non può ospitare 50.000 persone, hanno detto migliaia di materani e anche di abitanti del resto della regione. E poi hanno continuato sostenendo che se proprio non si dovesse ripetere a Matera, allora il Capodanno 2017 e quelli successivi si dovrebbero svolgere in rinomati centri turistici della regione, in ben altri posti (supponiamo in tanti altri posti…), ma dimenticando di aggiungere che l’evento si ripeterà anche a Maratea e a Venosa. Quali e quanti altri noti centri turistici ci sarebbero, allora, in questa regione? I discorsi peracottari di questo tipo hanno mai considerato davvero quante piazze belle e capienti esistono in questa regione, quante piazze possono ospitare un evento di quel genere ed attrarre, ma anche, contenere 50.000 persone? I tanti basilischi di questa regione sanno, per esempio, quanti sono stati gli arrivi e le presenze turistiche nel 2015 a Melfi e Venosa? Lo dobbiamo proprio ricordare agli esperti di turismo e di bellezza che proliferano come funghi in questa regione? Ebbene, ricordiamolo: a Melfi e Venosa messe assieme, ci sono stati 33.692 arrivi e 76.081 presenze turistiche, il che vuol dire che Potenza supera come arrivi sia Melfi che Venosa messe assieme e supera sia Melfi che Venosa singolarmente anche per quel che riguarda le presenze turistiche. Questi sono fatti oggettivi, gli unici che fanno veramente testo; il resto sono chiacchiere di pseudo esperti e di spacciatori di luoghi comuni, una fauna umana abbondantissima in questa regione, soprattutto quando si mobilita contro Potenza collezionando spesso brutte figure, tipiche di chi non sa e non si informa. Anche per quel che riguarda il valore del patrimonio artistico-culturale bisogna finirla di avallare le baggianate antipotentine di tanti Signor Nessuno accogliendole come verità rivelate. Esiste un metodo oggettivo anche per valutare il patrimonio culturale ed artistico. La Provincia di Potenza ha pubblicato nel 2009 fa un lavoro molto dettagliato a tal proposito. Ne emergono dei dati che, pur tra qualche scostamento e tra qualche perplessità, rispecchiano, più o meno fedelmente, i valori oggettivi. Da queste pubblicazioni emergono dei dati molto interessanti ed insospettati, tra cui il dato dell’ICPCR un acronimo che sta per Indice di Centralità del patrimonio culturale di rango elevato dei comuni. I valori più alti dell’ICPCR si riscontrano a Venosa (600) e, poi, guarda un po’, proprio a Potenza (280,80). Ma non è ancora tutto. Lo studio della Provincia non segue la stessa classificazione del patrimonio culturale di Potenza che abbiamo adottato noi di ‘Potentia Review’ e lascia fuori dal computo di Potenza molte attrazioni che noi invece abbiamo inserito (vedi l’articolo SEDICI COSE DA VEDERE E FARE A POTENZA, articolo che, a sua volta, abbisogna di revisione perché le attrazioni da censire nel frattempo sono aumentate). Con i nostri calcoli, alla luce di queste correzioni e di questi aggiornamenti, Potenza arriva fino al punto di eguagliare Venosa con un ICPCR più o meno uguale. Per finire, come è stato ampiamente dimostrato in occasione anche dell’ultima Parata dei Turchi quest’anno, Potenza è in grado di forza propria, anche senza RAI, di portare per le sue strade circa 110.000 persone, un target ben superiore a quello richiestoci per fare bella figura a Capodanno. Chiediamo allora a tutti gli esperti basilischi; una volta stabilito che il Capodanno doveva girare per la regione, dove lo dovevano fare, se non in un posto che ha una piazza bella, grande ed elegante, in un posto la cui piazza principale può ospitare 50.000 persone, in un posto dove per la Parata dei Turchi c’erano già allora 110.000 persone?
PINO A. QUARTANA
MARCO TROTTA
Ottimo obiettivo, scevro dai soliti campanilistici pregiudizi e soprattutto circostanziato, cioè suffragato da documentazione, quella che a volte crea allergia. A me del Capodanno non me ne frega nulla e nemmeno dello spettacolo, non lo vedo mai, perché la sera del 31 ogni anno, ci dedichiamo alla chitarra, al canto, agli stornelli con tanti saluti alla Rai e a Matera Capitale di non so cosa.