La causa fondamentale del menefreghismo generalizzato pervadente la cittadinanza, può essere rintracciata nella disaggregazione atomistica delle varie soggettività urbane: sia individuali che collettive. Negli ultimi anni sono nate realtà come comitati, associazioni, con scopi spesso molto nobili e civicamente apprezzabili, ma, purtroppo, poco incisive sulla vita della città, in quanto non dotate della forza mediatica e finanziaria necessarie); questo comporta che, pur partorendo idee interessanti e salutari per la vita della città, spesso, alcune di queste soggettività, non riescano a trovare la forza ed il seguito per implementare le proprie idee virtuose. Ciò, innesca un senso di delusione, che poi rafforza circolarmente la pigrizia ed il menefreghismo civici, portando ad un’autocommiserazione e ad un fatalismo nichilistico. Se allora il centro del problema è una certa forma di disgregazione sociale, magari parte della soluzione potrebbe essere quella di una costituzione (o ricostituzione) di un tessuto sociale propulsivo, che elabori e produca iniziative proiettate allo sviluppo cittadino, sotto varie angolazioni. Più precisamente, si potrebbe ragionare sull’ipotesi di costituzione di un forum cittadino, che sia lo spazio di aggregazione delle varie soggettività cittadine (individuali e collettive), nel quale si discutano e si elaborino progetti per migliorare la qualità di Potenza. Di certo, non deve essere considerata un’idea alternativa all’istituzione consiliare comunale, la quale rimane l’istituzione democratica di riferimento per la città; però un forum potrebbe sicuramente rappresentare una realtà coadiuvante e migliorativa (nonché utile anche per migliorare socialmente il controllo democratico sull’operato della giunta) dell’azione amministrativa del consiglio e della giunta comunali. Il problema epocale delle democrazie è lo scollegamento fra il popolo e le istituzioni di governo, lo si dice ormai oltre i limiti dell’asfissia; ebbene, un forum cittadino, potrebbe essere, soprattutto in una realtà di appena 70000 abitanti come Potenza, uno strumento che permetta alla società civile di partecipare con maggiore coscienza e protagonismo alla vita urbana. Avrà, una razionalità discorsiva alla Habermas, la meglio sull’atomismo sociale e sul menefreghismo civico dei potentini?
GIUSEPPE ONORATI